E’ quasi banale constatare che quando non c’è il sole, durante le ore diurne, è perché il cielo è nuvoloso e perturbato: di conseguenza c’è pioggia e vento. Questa “banalità” ecologica però può essere facilmente trasformata in una enorme opportunità economica, soprattutto se ci si trova in una delle tante zone vulcaniche del nostro pianeta. Dove cioè nel sottosuolo ci sono temperature elevate a profondità relativamente basse, in grado di produrre energia elettrica in continuazione e senza alcun rischio, anche durante la notte. Ed è proprio grazie a queste “banalità” ecologiche-economiche che alcuni Stati centramericani hanno raggiunto e stanno raggiungendo il 100% di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come prima tappa verso un’economia rispettosa della Natura. A guidare questa pattuglia di Paesi previdenti e oculati è il Costa Rica, che attraverso un mix energetico fatto soprattutto di impianti eolici e idroelettrici, integrati con un 15% di produzione geotermica, all’inizio di quest’anno è arrivato a coprire il suo intero fabbisogno energetico con fonti rinnovabili: già lo scorso anno era arrivato al 94% attraverso una particolare integrazione di tali fonti.
Il Costa Rica, infatti, dispone di località vulcaniche e molto ventose: di conseguenza sia gli impianti geotermici che quelli eolici sono particolarmente produttivi ed economici. Essendo poi, così come quelli limitrofi, un paese tra i più interessati dagli effetti dei cambiamenti climatici in corso a livello mondiale, spesso si alternano periodi con intense precipitazioni ad altri molto siccitosi.
Così, quando piove in continuazione, sono soprattutto gli impianti idroelettrici a produrre l’energia, mentre quando c’è sempre il sole la stessa energia viene prodotta grazie agli impianti fotovoltaici. C’è da dire che una famiglia tipica di questo Paese, in tutto sono circa 5 milioni di abitanti, consuma mediamente la metà dell’energia utilizzata giornalmente da una corrispondente famiglia europea e per tale motivo è stata raggiunta più facilmente questa significativa autosufficienza. Ciò non toglie che il locale governo l’anno scorso ha approvato un programma di poco inferiore ad un miliardo di dollari per ulteriori nuovi impianti del genere. Quando anche queste strutture saranno entrate in funzione, secondo le previsioni, il prezzo dell’energia elettrica per gli utenti potrebbe attestarsi a cinque centesimi per chilowattora: in Italia, per intenderci, attualmente stiamo pagando un prezzo 5-6 volte maggiore.
Per questo due paesi vicini, Panama e Nicaragua, stanno seguendo l’esempio. Il primo è già arrivato al 60% della produzione totale di energia da fonte idroelettrica, ma si vuole svincolare dall’incertezza delle precipitazioni metereologiche. Il secondo, invece, che già è arrivato ad oltre il 50% del totale (raddoppiando la produzione da rinnovabili in appena 6 anni), oltre alle fonti eolica, geotermica ed idroelettrica intende sviluppare anche quella da biomassa derivante da bosco ceduo (alberi che ricrescono tagliati a rotazione).
Altri importanti particolari vanno infine aggiunti per sottolineare come si può fare realmente economia in equilibrio con la Natura e con gli altri popoli: 1) la politica del Costa Rica a favore delle fonti rinnovabili fa parte di un più ampio progetto per portare a zero tutte le emissioni di gas serra entro il 2021, incluse quelle automobilistiche (con auto elettriche, veicoli ibridi alimentati con bio-combustibili, ecc.), quelle industriali e quelle domestiche; 2) la riconversione economica sta avvenendo con la tassazione delle aziende inquinati e con premi a quelle aziende con alta intensità di lavoro, cioè quelle che usano tanta mano d’opera ma poca energia e poco capitale; 3) il Costa Rica è stato il primo Paese al mondo che ha abolito il proprio esercito e quindi già dal 1949, per così dire, non ha bisogno di “esportare la democrazia” per sottrarre le risorse energetiche fossili ad altri popoli; 4) un quarto del suo territorio è protetto sotto il profilo naturale e questo fatto sta attirando sempre più turisti desiderosi di stare in un rapporto equilibrato con gli altri esseri viventi.
In pratica il Costa Rica è la prima nazione avviata a raggiungere quella che noi intendiamo e indichiamo Natureconomy – Economia Naturale.
L’ESEMPIO EUROPEO
L’arcipelago delle Canarie (che fa parte della Spagna pur trovandosi al largo del Marocco) è formato da isole di origine vulcanica. Dallo scorso anno El Hierro è la prima isola europea energeticamente autosufficiente grazie alle fonti rinnovabili. Un parco eolico della potenza di circa 11,5 Mwh, anche se ad intermittenza fa azionare delle pompe che riempiono d’acqua un lago artificiale situato a circa 700 metri d’altezza. Quando non c’è l’energia eolica, l’isola viene alimentata con quella idroelettrica.