Nella città di Frome il compito dei politici è quello di concretizzare le buone idee dei cittadini piuttosto che considerarsi gli unici a dover/poter decidere. Si trova nella contea del Somerset, nel sud ovest dell’Inghilterra, famosa per la leggenda del drago che nel 13° secolo avrebbe terrorizzato gli abitanti del posto. Qui il tradizionale rapporto tra i governanti della città e i governati, dove i secondi contavano qualcosa solo nel momento del voto per eleggere i primi, è stato completamente capovolto. Il consiglio comunale di questa città, dove da sempre la popolazione ha una certa inclinazione verso l’impegno sociale, è stato trasformato in un luogo dove tutti i cittadini sono benvenuti, vengono ascoltati e ricevono il sostegno per co-creare progetti sociali. Tutti gli interessati dichiarano che si divertono molto ad occuparsi di politica. E non si tratta solo di cose poco impegnative, che comunque ci sono e sono una parte importante delle attività , tipo le feste per bambini e gli anziani. Già dal nome alcuni progetti indicano dove vanno a parare.
C’è il “negozio della condivisione” dove non si compra nulla, ma si prende in prestito attrezzatura, macchinari e arnesi per solo tempo necessario ad eseguire dei lavori a casa propria e poi restituirli nel medesimo stato in cui sono stati prestati.
C’è il “frigorifero della comunità” istituito dal Consiglio Comunale nel 2016 per contrastare lo spreco alimentare. Tutti i giorni una equipe di volontari raccoglie il cibo nei negozi e nei punti vendita locali e lo registra una sorta di “giornale di bordo” che viene costantemente aggiornato. Il cibo viene poi messo a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Il successo dell’iniziativa ha già contribuito ad ispirare più di 60 “frigoriferi di comunità” in Inghilterra, che oggi sono collegati tra loro in una sorta di rete della solidarietà.
Ci sono i “mini guerrieri della spazzatura”: gruppi di bambini (anche dell’asilo nido) organizzati in un percorso educativo per andare a raccogliere, differenziare e riciclare i rifiuti sia in famiglia e nei luoghi pubblici, anche quando piove.
C’è il “people budget” (fondo popolare) con il quale i cittadini hanno la possibilità di scegliere e prendere decisioni dirette su come dovranno essere spesi i soldi inseriti in un apposito capitolo del bilancio comunale.
Ci sono poi iniziative per avere più alloggi sociali, aiuti per i servizi sociali, il sostegno alle diversità, le opportunità di apprendistato e inserimento lavorativo e molto altro ancora. Tanto che il Sindaco, che informa costantemente i concittadini sul decorso dei vari procedimenti, dice che i queste condizioni, il suo è uno dei lavori più facili da fare al mondo.
Ma che cosa ha determinato questo incredibile capovolgimento nel rapporto tra amministratori e amministrati?
La principale causa iniziale è più o meno la stessa che stiamo documentando con altri articoli su questo sito. Vedi Le alternative politiche per risolvere la crisi globale ci sono e Sindaci senza paura delle multinazionali: il ritorno all’acqua pubblica. Nel 2011 i cittadini di Frome ne avevano avuto abbastanza della politica dei partiti tradizionali che, una volta arrivati al governo della città, prendevano decisioni arbitrarie e autoreferenziali. Si sono organizzati in quello che in Inghilterra viene definito un “partito minore” (che in altri paesi corrispondono alle liste civiche), che richiede meno formalità di un partito nazionale. Alle elezioni comunali di quell’anno gli “Indipendentisti per Frome” (IfF – il nome dell’organizzazione) hanno ottenuto 11 seggi su 17: circa il 65% dei partecipanti al voto. Tradizionalmente questa partecipazione è piuttosto bassa nel Regno Unito. Ma questo era solo l’inizio. Nelle successive elezioni municipali del 2014 e del 2019 i cittadini si sono aggiudicati tutti e 17 i seggi disponibili e di fatto i partiti tradizionali sono scomparsi dal Consiglio Comunale.
Il modello di “governance” creato dai cittadini è prevalentemente un modo di lavorare collettivo, pur se con le proprie convinzioni, le pratiche soggettive e rispettivi comportamenti. La convinzione di tutti è che se una città vuole sostenere i suoi abitanti e creare una vita sana per tutti, è necessario ascoltare e coinvolgere i cittadini. Quindi, piuttosto che concentrarsi su ciò che divide una società, quello che fanno i partiti tradizionali (e ormai fanno solo quello), i consiglieri comunali guardano a ciò che unisce la comunità. Piuttosto che criticare ciò che non funziona, l’attenzione è dedicata soprattutto a ciò che funziona, traguardando le soluzioni dai vari punti di vista.
Certo, i problemi non mancano: lo scetticismo verso la politica in generale, ad esempio, che persiste con una partecipazione al voto alquanto bassa (circa il 35%). Ma intanto altre città della zona dove un tempo avrebbe imperversato un drago, hanno iniziato a copiare il modello di Frome: il luogo dove i cittadini si divertono, nel vero senso della parola, a fare politica.
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