Si chiama quercetina ed è presente in quasi tutta la frutta e gli ortaggi che compongono la nostra dieta, essendo tra i flavonoidi naturali più abbondanti esistenti in Natura. Si trova in alte concentrazioni in piante come cipolle, mele, frutti di bosco, vino rosso, broccoli, capperi, radicchio, melograno, mirtilli e ginkgo biloba. La si estrae anche dall’albero Dimorphandra mollis (foto sotto), originario della zona della savana tropicale del Brasile ed è già nota per le sue proprietà anti-ossidanti, anti-infiammatorie, anti-allergiche, anti-proliferative. La si assume spesso nell’alimentazione in combinazione con la curcuma, per via delle sue proprietà cardiovascolari. Molte osservazioni scientifiche l’avevano già “inquadrata” come promettente molecola terapeutica anche per patologie gravi, in particolare contro diversi tipi di cancro.
Ha anche due altri grandi vantaggi: 1) è una sostanza facile da utilizzare per realizzare nuove ricerche nel campo dei farmaci antivirali specifici; 2) essendo un prodotto naturale non può essere brevettato (i vaccini invece sì). Caso mai può essere sintetizzata per via chimica per ottenerne farmaci di produzione industriale, ma questo è un’altro paio di maniche. Il fatto che la via maestra per trovare una soluzione al coronavirus fosse quella di copiare cosa fa già la Natura (da sempre) noi lo avevamo già indicato con questo articolo pochi giorni fa (Vaccino per il Covid 19? Copiare le piante che si curano da sole).
Ora arriva la conferma con lo studio, supportato dalla Fundación hna spagnola, con la collaborazione del CNR-Nanotec di Cosenza, che è stato pubblicato in questi giorni dal International Journal of Biological Macromolecules con il quale si dimostra che la quercetina è in grado di bloccare l’attività enzimatica di 3CLpro (la proteasi principale di SARS-CoV-2 – noto come Covid 19) e per questo risulta “letale” per il virus. Siamo sicuri che è la strada giusta per uscire da questo incubo.
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