Forestare e ri-forestare intere regioni del nostro pianeta non è solo una necessità per contrastare i cambiamenti climatici: è anche una grande opportunità economico-produttiva. Da millenni le popolazioni della Terra ricavano dalle piante, non solo cibo ma medicine, fibre tessili, materiali da costruzione e altre sostanze utili alla vita. Esistono però alcuni alberi, soprattutto nella fascia tropicale del pianeta, che vengono considerati “miracolosi” perché hanno delle proprietà particolari: dalle loro singole parti (frutti, foglie, semi, radici e corteccia) si ottengono prodotti che hanno una infinità di usi e che permettono la cura e il sostentamento degli esseri umani anche in condizioni ambientali estremamente critiche. Prodotti che noi Occidentali siamo abituati a considerare come qualcosa che si può ottenere esclusivamente con la chimica e al livello industriale, perché li acquistiamo al supermercato. Invece vengono ottenuti da millenni in modo naturale e sostenibile in giro per il mondo. Eccone una piccola rassegna.
L’ALBERO DELLA SALUTE… E ANTIZANZARA!
L’albero del Neem (Melia azadirachta) in India viene utilizzato da oltre 5mila anni per le proprietà antinfiammatorie e antipiretiche – abbassa cioè la temperatura in caso di febbre – che caratterizzano l’olio ricavato, con spremitura a freddo, da tutte le sue parti: per questo viene chiamato anche “albero della salute” e “sollievo dei malati”. L’olio viene utilizzato anche per la produzione di detergenti, lozioni per i capelli e dentifrici. Alcuni suoi derivati inoltre vengono sparsi regolarmente nei campi sotto forma di insetticidi e antiparassitari biologici per difendere le colture agricole. Recentemente è stato testato il suo uso anche contro la proliferazione della cosiddetta “zanzara tigre”. È utile anche per tenere lontane le zanzare e quindi dà una mano per difendersi dalla malaria.
L’ALBERO DEL SAPONE
L’albero del sapone (Sapindus mukorossi), a sua volta di origine asiatica, produce delle piccole noci che nel guscio contengono una notevole percentuale di saponina: una sostanza naturale detergente e sgrassante che si scioglie in acqua. Oltre al bucato, ci si possono lavare anche i piatti, le stoviglie e gli ambienti domestici.
Il suo uso prolungato tende ad ingrigire i tessuti, ma con semplici abbinamenti di altri prodotti naturali, ad esempio il percarborato di sodio, il problema è risolto. C’è da precisare che le noci non sono molto efficaci contro lo sporco più difficile da trattare (macchie di vino, caffè, cibo incrostato o bruciato…): in questo caso vanno usate insieme ad altri detergenti ecologici.
L’ALBERO FERTILIZZANTE
Mgunga la chiamano gli africani in swahili, la lingua più diffusa nel continente nero. È l’acacia dal nome scientifico Faidherbia albida. Un albero che riesce a fertilizzare il terreno attraverso le sue foglie ricche di azoto. Solo alcuni anni fa è stato scoperto che i terreni dove era presente questa pianta arrivano ad avere anche il 280% di azoto in più rispetto ai terreni limitrofi: l’azoto organico è un elemento nutrizionale fondamentale per tutte le colture agricole. Circa 100 esemplari di Mgunga ad ettaro sono capaci di rendere nuovamente produttive aree colpite da siccità e desertificazione.
Dai suoi tronchi inoltre si ricava anche un ottimo legname da costruzione e pare che dalla sua corteccia si possano ottenere anche medicine efficaci contro numerose malattie.
L’ALBERO DEL PANE
I frutti dell’albero del pane (Artocarpus altilis), forse esageratamente sono stati considerati come capaci di debellare la fame nel mondo, come aveva ipotizzato anni fa uno studio dell’organizzazione statunitense National Tropical Botanical Garden. Ma restano indubbie le loro capacità alimentari e salutistiche.
Il nome deriva dal suo gusto che è molto simile a quello del pane appena sfornato e delle patate al forno. Costituisce l’alimento base per molte comunità che vivono in zone tropicali e sub-tropicali (circa l’80% della popolazione mondiale) in quanto ricco di carboidrati e povero di grassi. Questa specie di alberi cresce spontaneamente in Asia e Oceania, risulta facilmente coltivabile e la sua produzione può durare anche per decenni.
L’ALBERO CHE NUTRE, DEPURA L’ACQUA E DETERGE
La Moringa oleifera è a sua volta considerata una “pianta dei miracoli”. È originaria delle pendici meridionali dell’Himalaya, nell’Uttar Pradesh (nord India), cresce rapidamente ed è resistente alla siccità. Si trova anche nelle zone equatoriali e tropicali. Tutta la pianta è commestibile ed grandi proprietà nutrizionali, ma pure medicinali nei semi e foglie.
Offre un contenuto proteico completo, con tutta la gamma degli aminoacidi richiesta per il fabbisogno proteico: la FAO ne ha consigliato l’uso alle donne in gravidanza e durante il primo allattamentoInoltre, dai suoi semi si ricava anche l’acido oleico: lo stesso grasso insaturo dell’olio di oliva. A loro volta le foglie sono regolarmente impiegate dalle popolazioni locali come detergente. La Moringa viene usata anche per purificare le acque inquinate.
A tale scopo viene utilizzata la sansa che rimane dopo la spremitura dei semi per l’ottenimento dell’olio. In sostanza piantare alberi è sempre una buona idea. Aiutare e permettere alle varie popolazioni locali di continuare a piantare alberi che da millenni producono cibo, medicine e sostanze utili alla nostra vita è un’idea ancora migliore.