Quello che manca oggi non è il lavoro, ma la possibilità di remunerarlo. Questo sito è nato proprio in questo periodo di pandemia anche per dimostrare che ci sono già le risorse per battere la crisi economica, ambientale, sociale ed occupazionale in corso da molti anni ed oggi aggravata dal Covid 19. Non ci stancheremo mai di ripetere che si tratta di una crisi che ha la sua origine nell’insostenibilità del modello economico fin quì realizzato. Quella attuale è senza dubbio e in primo luogo una crisi di idee per il futuro. Parliamo di idee “buone” sulle quali investire in modo intelligente ed efficiente a favore delle persone e dell’ambiente: basta evitare di commettere gli stessi errori del passato riallocando, in modo corretto e più equamente, la ricchezza che comunque già produciamo. Con questo articolo apriamo una serie di interventi che prospetteranno proprio delle idee per un futuro sostenibile: lo facciamo intenzionalmente con il criterio dell’open source. Queste proposte quindi saranno un “bene comune” che mettiamo volentieri a disposizione di chiunque le voglia svilupparle, citando la fonte, per metterle poi a disposizione di tutti coloro che vorranno utilizzarle.
La casa che si rinfresca e si riscalda da sola
E’ paradossale, ma in un futuro non molto lontano a rinfrescare le nostre case, gli uffici, i negozi e i luoghi di lavoro d’estate, ci penseranno i raggi solari.
All’Università di San Jose (California) hanno messo a punto un sistema per produrre ghiaccio direttamente dal sole, utilizzando un principio simile, ma “contrario”, a quello sviluppato dal Prof. Carlo Rubbia (Premio Nobel per la Fisica nel 1984) per la produzione di energia solare “termodinamica”: un sistema di produzione energetica che ha avuto un forte sviluppo in Spagna.
Archimede lo faceva con gli specchi migliaia di anni fa
Attraverso un pannello concavo (una specie di parabola di forma rettangolare) che riflette i raggi del sole, tipo uno specchio o un foglio di alluminio, si concentra l’energia solare su un tubo dove scorre un liquido che ha la capacità di surriscaldarsi. In questo modo (con il sistema Rubbia) si produce il vapore che alimenta una turbina per produrre energia elettrica.
I ricercatori dell’Università californiana invece, hanno pensato bene di inserire nel tubo un liquido o un gas refrigerante, tipo quelli che si usano attualmente nei nostri frigoriferi.
Durante il giorno, anche se ci sono le nuvole, la radiazione solare fa evaporare il liquido contenuto all’interno del tubo. Dopo il tramonto il liquido evaporato, grazie alle sue caratteristiche chimiche, perde calore molto velocemente e nel ritornare allo stato liquido, si condensa. In questo modo raggiunge in breve tempo una temperatura sotto zero e ponendovi a contatto dell’acqua, da questa si ottiene in breve tempo del ghiaccio. Questa è una “buona” tecnologia perché è semplice e poco costosa, ma non è sufficiente per realizzare una climatizzazione efficace degli ambienti dove abitiamo e lavoriamo.
Un’altra buona idea da abbinare
La soluzione (almeno teorica), sta in un’altra “bella pensata” che potrebbe essere “sposata” a quella “ghiaccio dal sole”.
Nell’ estate del 2008 ad Udine e a Lecco (poi l’esperienza è stata ripetuta in altre città con lo stesso esito), una ditta specializzata nella realizzazione di case “ecocompatibili” ha lanciato una curiosa scommessa, per dimostrare l’efficacia dei suoi progetti e dei suoi materiali coibentanti. In una piazza della città è stata realizzata una piccola “casetta” fatta con tali materiali, all’interno della quale è stato messo un cubo di ghiaccio. La casetta è rimasta esposta al sole, a temperature elevate, per due settimane. La scommessa, che ha destato moltissima curiosità nella popolazione locale, consisteva nell’indovinare la percentuale di ghiaccio che si sarebbe trasformata in acqua a seguito dell’esposizione al sole. Il risultato è stato clamoroso: dopo 15 giorni di esposizione, il ghiaccio costituiva ancora il 93,2% del volume.
E, quindi, abbinando le due tecnologie potremmo in breve avere una casa che si refrigera da sé (ma lo stesso principio vale anche per il riscaldamento), con il sole. Come?
La casa come un “freezer”
E’ noto che, per principio fisico, l’aria fredda tende a discendere verso gli strati bassi dell’atmosfera, mentre l’aria calda tende a salire. Producendo facilmente ghiaccio e potendolo conservare a lungo, si può ottenere facilmente aria fredda che, opportunamente incanalata, può essere convogliata “ in discesa” negli ambienti da condizionare. Attraverso altre semplici canalizzazioni (come quella di un camino ad esempio) l’aria calda contenuta negli strati superiori degli ambienti, può essere convogliata nello stesso circuito. In sostanza, il sistema si alimenterebbe autonomamente con un apporto minimo di energia dall’esterno, ma con ingenti risparmi sulle nostre bollette. E come ciliegina sulla torta si potrebbero avere rilevanti ricadute occupazionali per la ristrutturazione delle nostre abitazioni con questi accorgimenti. Troppo facile? Si vedrà in futuro. Intanto, proprio in California, sono nate delle start-up che producono sistemi di raffrescamento basati su queste idee progettuali.