Far volare un aquilone comporta sempre benefici fisici e mentali per chi lo fa, soprattutto per i bambini. Accade perché sembra ogni volta una cosa meravigliosa, un gioco dotato di una magia nascosta, il fatto che, per mezzo del filo al quale è attaccato, resta sospeso in aria un oggetto che è più pesante, grazie alla forza del vento. E se il vento non c’è basta fare una corsa in uno spazio libero e il gioco funziona lo stesso. La natura ha sempre avuto un effetto calmante sul nervosismo e sullo stress delle persone. Il fatto di poter giocare, fare attività fisica e avere relazioni sociali al suo interno, diventa una sorta di “cento benessere” che non ha alcun bisogno di palestre super attrezzate, di integratori alimentari e di muscolosi trainers per gli allenamenti. A maggior ragione durante un periodo di pandemia, come quello attuale, cosi fortemente caratterizzato dall’insicurezza continua per uscire di casa e recarsi al lavoro, a scuola, a fare la spesa o semplicemente una passeggiata.
Partendo da questa considerazione di base molte organizzazioni a livello globale stanno sviluppando iniziative che mirano a portare le persone all’aperto in modo sicuro e protetto, al fine di non lasciarle sole in casa davanti ad un televisore o davanti ad un computer/smartphone. Un problema che, come sappiamo, interessa tutte le fasce d’età.
Il progetto che segnaliamo con questo primo approfondimento (ci torneremo con altri esempi) si chiama ” The Woodland Presents” ed è stato ideato per far riscoprire e prosperare i piccoli boschi britannici, collegandoli con nuovi modi di fruizione alla vita delle persone e all’uso del legno. L’idea è venuta alla “comunità boschiva” (simile alle “università agrarie italiane”) di Dartington, un piccolo villaggio situato a sud della contea di Devon (sud-ovest dell’Inghilterra), appena fuori l’abitato di Totnes: una delle due prime Città di Transizione dalle quali è nato il movimento fondato tra il 2005 e 2006 dall’attivista e scrittore inglese Robert Hopkins (vedi anche: La “magia” dei luoghi che sono già nel futuro e Nuovi modi di fare politica: i progetti di comunità). Il villaggio è famoso per essere la sede del Dartington College, che nei tempi recenti è diventato un centro leader a livello internazionale per nuove idee nelle arti e nelle scienze sociali, e che si trova all’interno di un caratteristico edificio medievale. Non a caso Robert Hopkins vive proprio a Totnes. “The Woodland Presents” è un progetto che prevede diverse aree di intervento.
Una di queste si chiama ‘Woods for Wellness’ (boschi per il benessere) ed è stata attivata grazie ad un finanziamento del National Lottery Community Fund del Regno Unito (fondo comunitario della lotteria nazionale). Si occupa di organizzare attività di aiuto e sostegno psicologico-sociale per coloro che hanno avuto difficoltà emotive durante questo periodo di coronavirus. Questa parte del progetto sostanzialmente ha messo insieme alcune organizzazioni locali che già se ne occupavano (ognuna per conto proprio), per permettere alle persone in difficoltà di riconnettersi con i boschi, rallentare l’avanzamento dello stress, imparare e condividere abilità sopite e scoprire esperienze lavorative (ad esempio il falegname) nell’ambiente naturale. Le attività sono talvolta molto originali: si va dai viaggi creativi nella natura, che fanno scoprire i profumi, i colori e i suoni dei boschi, ad eventi che attraverso la musica facilitano in modo comunitario le abilità e le idee creative; dalle iniziative educative che valorizzano l’importanza del lavoro manuale (soprattutto per i giovani), a percorsi per il benessere individuale nella natura, considerata in modo olistico.
Ci sono persino attività di prevenzione al suicidio e scampagnate (anche in inverno) per il “foraggiamento selvaggio e curioso”, cioè la raccolta di erbe commestibili e frutta spontanea che crescono nei boschi. Molto apprezzato è il tipico aglio selvatico che si vede nella foto qui di fianco a destra.
Visto poi che i cinema e i teatri devono restare chiusi a causa del Covid 19, ecco l’idea “The Glade” (la radura); un luogo aperto all’interno di un bosco dove si può accedere tramite prenotazione, rispettando le procedure di sicurezza e protezione individuale (con tanto di controllo garantito dall’organizzazione). Vi si svolgono eventi di connessione con la natura e “su misura”, cioè con un accesso limitato di persone: laboratori artigianali nella boscaglia, eventi di gestione dei boschi, riunioni private, concerti musicali, proiezione di film, campi scuola e di ritiro spirituale della durata di una settimana e molto altro ancora.
Ci sono poi dei luoghi dove i partecipanti, sempre in sicurezza sanitaria, possono condividere macchinari, conoscenze e abilità; in particolare su come utilizzare il legname locale per creare nuovi prodotti. Il concetto di “Wood Lab”, cosi si chiama l’iniziativa, è a metà strada tra una falegnameria (e mobilificio) e un laboratorio di fabbricazione e riuso che unisce piccole imprese artigianali del legno, insieme a fornitori di legname, trasformatori e forestali. C’è persino un giornale che raccoglie informazioni e immagini su tutte le idee che man mano vengono realizzate. L’ultima iniziativa che abbiamo consultato per questo articolo è stata la Gionata di Volontariato per la Piantumazione degli Alberi nella quale è stato consigliato di portare, oltre agli alimenti, alle bevande e all’abbigliamento necessario, anche energia e buon umore. A causa della pandemia tutti gli eventi di piantumazione quest’anno sono stati spostati da fine febbraio in poi, con la partecipazione di un numero di volontari molto limitato. In sostanza, ci si adatta alle difficoltà e si va avanti insieme.
In uno studio condotto recentemente, il 95% degli intervistati ha riferito che il loro umore è migliorato dopo aver trascorso del tempo all’aperto, passando dallo stato di depressione e ansia a più calmo ed equilibrato, proprio perché la natura ha un effetto calmante sui nervi e l’equilibrio psico-motorio delle persone. La miglior forma di prevenzione possibile contro ogni malattia, Covid 19 incluso.