Creare un’economia in cui la distribuzione del valore aggiunto con il lavoro sia socialmente giusta ed ecologicamente rigenerativa, sarà il tema dell’agenda politica del post pandemia. Oggi la ricchezza è associata alla quantità di denaro e dei beni materiali accumulati dalle singole persone, attraverso pratiche estrattive e depauperanti delle risorse prelevate dalla Natura. Da semplice mezzo di scambio quello stesso denaro che un tempo era associato ad altri valori di scambio (il sale all’epoca dei romani, l’oro dei tempi moderni, ecc.), ormai è diventato un fine a se stante, senza rappresentare più alcun reale controvalore di scambio. Questa economia è ormai completamente separata e contraria sia ai processi ecologici che ai bisogni fondamentali delle persone. E’ proprio questa economia insostenibile che, in nome di un generico sviluppo economico, di un’indefinito progresso sociale e di un altrettanto generico miglioramento del benessere umano, sta determinando il sistematico aumento della povertà nel mondo. E’ proprio questo modo di accumulare ricchezza individuale, con le sue modalità predatorie, che ha bisogno di scambiare giornalmente nei mercati finanziari globali 3 mila miliardi di dollari di ricchezza inesistente: una cifra che è pari a 50-60 volte la ricchezza reale che si produce nel mondo. Il denaro e questo modo di accumularlo, in sostanza, non corrispondono affatto alla ricchezza della Natura e all’enorme ricchezza non monetaria delle persone: date le condizioni in cui è stato ridotto il nostro pianeta, di certo non è questo il parametro con il quale possiamo continuare a misurare il benessere della nostra società.
I ricchi diventano sempre più ricchi esclusivamente in termini monetari, ma in realtà anche loro stanno diventando sempre più poveri nel contesto più ampio di ciò che significa essere umani e non semplici predatori/speculatori. Non a caso la stragrande maggioranza delle persone ricche di questo mondo sono di pessima qualità umana, ma di ottima qualità sotto il profilo della brutalità delle bestie. Con conti correnti bancari stracolmi, hanno solo riempito il vuoto di un’anima assente e per giunta sconosciuta a se stessi. Il loro nulla esistenziale ha meno valore del niente in cui sono costretti a sopravvivere miliardi di persone, soprattutto bambini. Niente cibo, niente acqua potabile, niente sicurezza sanitaria, niente energia e niente senso della vita.
Ogni giorno che passa invece è sempre più urgente mettere in campo energie e forze che possano produrre e distribuire valore in modi socialmente equi e allo stesso tempo equilibrati nel rapporto con gli ecosistemi naturali, perché non esiste sostenibilità ambientale senza sostenibilità sociale. E’ necessario creare nuove organizzazioni economiche che superino la tradizionale forma societaria basata su pratiche estrattive e depauperative delle risorse naturali al solo scopo di massimizzarne il profitto. Abbiamo bisogno invece di buone idee generative e rigenerative che creano valore aggiunto buono, da distribuire poi a favore soprattutto di chi quello stesso valore lo ha creato e prodotto: esattamente come avviene in un sistema naturale, dove tutti gli esseri viventi si rendono utili a riprodurre la vita, ma mai nessuno, tranne casi molto particolari, diventa indispensabile. La buona notizia è che queste energie sono già disponibili un po’ ovunque e le loro forze sono già scese in campo, anche se non ce ne siamo ancora accorti. Andiamo come al solito agli esempi, tutti basati sulla filosofia del valore aggiunto creato attraverso la gestione dei beni comuni e su modelli di business aperti impostati sulla conoscenza condivisa.
Al giorno d’oggi probabilmente non c’è nessuno che, navigando su Internet, non abbia mai fatto ricorso a Wikipedia, la prima enciclopedia libera mondiale che fornisce informazioni e approfondimenti su ogni genere di domanda, fondata 20 anni fa da un’organizzazione senza scopo di lucro statunitense (Wikipedia Foundation). Con questa licenza “open source” oggi sono disponibili 55 milioni di voci in 300 lingue diverse ed è a tutti gli effetti la più grande enciclopedia mai scritta e prodotta dal genere umano. Il suo sistema finanziario prevede essenzialmente piccole donazioni volontarie in moneta, ma il suo reale valore aggiunto viene sistematicamente creato dai volontari appassionati. Sempre con la filosofia “open source” sono nati anche altri sistemi operativi che oggi sono di larghissimo uso e completamente gratuiti per gli utenti (almeno nei servizi di base): Linux, Mozilla Firefox, WordPress, Apache HTTP Server, Enspiral. Queste esperienze hanno aperto una nuova strada economica che potremmo definire “ecosistema dell’informazione” dove si combinano insieme i meccanismi di coordinamento globale forniti dalla moderna tecnologia e le dinamiche di piccoli gruppi locali, quasi delle forme di tribù umane, che in questo modo possono uscire dal loro isolamento esistenziale, condividere le loro conoscenze e diventare a loro volta globali.
Altre forme di comunità aperte che attraverso l’interscambio costante di informazioni e aggiornamenti aggiungono costantemente valore con il lavoro sono: 1) Wikihouse, per la progettazione condivisa di piccole case, soprattutto in legno, ed altri spazi abitativi/lavorativi, con lo scopo di “rendere semplice e democratica la costruzione di abitazioni sostenibili, impiegando al contempo la minor quantità di materiali possibile; 2) RepRap, è una comunità finalizzata a sviluppare stampanti in 3D in grado di produrre da se, sempre su licenza “open source” gran parte dei suoi stessi componenti;
3) La canadese Sensonica a sua volta è nata per lo sviluppo di “hardware” ispirato con lo stesso principio di produzione: progettare e realizzare dei sistemi operativi aperti tra pari (quindi senza leader e sottoposti) concepiti essenzialmente come beni comuni che non diverranno mai proprietà intellettuale e brevetto di qualche furbo di turno; 4) Alla comunità “Farm Hack”, costituita da agricoltori di tutto il mondo che si dedicano a costruire e modificare i loro strumenti di lavoro (macchine incluse) dobbiamo dedicare un’attenzione particolare.
Abbiamo già visto che la crescita e alla rigenerazione ecologica non viene conteggiata negli attuali sistemi di ricchezza monetaria; infatti proprio la distruzione ecologica contribuisce ad aumentare il suo accumulo. Neppure la crescita sociale degli individui e delle società non viene conteggiata, come ha ben spiegato Robert Kennedy nel suo celebre discorso sul PIL (Prodotto Interno Lordo), poche settimane prima di essere a sua volta assassinato. Gli agricoltori di tutto il mondo hanno sempre saputo usare accortamente il suolo, l’acqua, le sementi e l’energia per la produzione di cibo. L’agricoltura biologica e l’agricoltura tradizionale generano un’economia positiva, un’economia viva, che a sua volta genera sussistenza per le future generazioni e produce al contempo cibo buono, sano, abbondante e diversificato.
Anche in tempi di carestie e siccità, la ripresa era comunque garantita. Poi è arrivata l’agricoltura industriale e gli OGM; oggi addiririttura si sta impostando un’agricoltura fatta solo con i robot, di sistemi satellitari e di computer, cioè un’agricoltura fatta senza agricoltori e impostata ancora una volta per estrarre valore monetario dai terreni agricoli. Quelli di “Farm Hack” fanno l’esatto contrario: condividono il loro “trucchi” del mestiere on line e con appositi incontri (nell’immagine quì a destra una trebbiatrice a pedali), proprio per diventare agricoltori migliori quando lavorano insieme rispetto a quando ognuno lavora per se.
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