La natura ha fatto in modo che l’acqua sia presente e abbondante in tutto il nostro pianeta: anche nelle zone desertiche. In Africa, ad esempio, anche se può sembrare strano, i maggiori volumi di acque sotterranee si trovano nelle grandi falde acquifere sedimentatesi nei millenni tra Libia, Algeria, Egitto e Sudan. Ne sono una chiara espressione le oasi, che vengono alimentate dalle falde freatiche del sottosuolo; la vegetazione che le circonda è sempre verde anche se piove raramente. Ciò è dovuto a tre fattori: una legge della Fisica che si chiama “principio dei vasi comunicanti”, gli spazi interstiziali che ci sono tra le rocce delle montagne e del sottosuolo dei deserti e la porosità delle rocce stesse. Malgrado le scarse precipitazioni meteorologiche, la semplice presenza degli oceani, che ricoprono circa 2/3 della superficie del globo, insieme ai mari, ai laghi e ai fiumi, ha creato nei millenni delle gigantesche falde sotterranee che praticamente interessa tutte le terre emerse: quella che vediamo in quest’altra foto qui sottoriguarda la zona del medio oriente asiatico.
Il problema è prelevare quest’acqua, perfettamente potabile, dalle profondità in cui si trova. Per far questo servono pozzi, pompe ed energia sempre disponibile. Quest’ultima deve essere ad un costo il più basso possibile. A qualcosa del genere si è ispirato l’imprenditore austriaco Dietmar Stuck durante una vacanza in Africa: gli è venuta l’idea di mettere a punto una pompa ad energia solare, in grado di fornire, nella versione più grande, circa 18mila litri di acqua al giorno; un volume in grado di soddisfare le esigenze di circa mille persone. La profondità di prelievo può essere anche oltre i 100 metri, dove si trova mediamente la falda piezometrica. Il sistema si chiama NPS (New Solar Pump). L’imprenditore garantisce che la pompa non ha alcun costo di gestione e può essere installata senza l’ausilio di professionisti con delle semplici istruzioni per la posa in opera.
Inoltre, i materiali sono resistenti alla corrosione, non richiedono particolari manutenzioni e la pompa solare funziona anche con il cielo nuvoloso (evento che è comunque positivo nelle zone desertiche). Nelle ore notturne l’impianto può comunque essere azionato a mano. Anche se il sistema è brevettato, l’imprenditore intende comunque agevolare l’auto-costruzione di questo tipo di pompe attraverso il sito www.pumpmakers.com; dettagli e video sono già disponibili gratuitamente. Attraverso questo sito, eventuali donatori possono entrare in contatto con enti ed organizzazioni non governative. Dal 2012 un primo prototipo della pompa alimenta un villaggio remoto in Mozambico.
L’immane problema
Secondo i dati dell’ONU, quasi 800 milioni di persone nel nostro pianeta non hanno accesso all’acqua potabile. Le stime dicono che 3 – 4 milioni di persone muoiono ogni anno per le conseguenze delle malattie legate alla scarsa disponibilità di acqua. Vuol dire che circa 10mila persone muoiono ogni giorno per tali cause: la maggior parte di loro sono bambini sotto i 5 anni.
(continua)