Da PARTECIPAZIONE n.8 Dicembre 1984
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Quel 74% di “no” incalza
Il Sindaco Corona, dopo aver ‘cavalcato la tigre’ del Referendum sul Poligono di tiro di Foceverde, ora nicchia ambiguamente: ma a Maggio si voterà ancora…
Il Comitato di tutela del territorio e della costa è un organismo nato nell’Aprile 1984 tra forze politiche e associazioni naturalistiche di base (allora aderirono: AGESCI LATINA I, il Club Alpino, DEMOCRAZIA PROLETARIA, P.C.I., ITALIA NOSTRA, IL GIMCM di Latina, il WWF) per richiedere l’indizione del Referendum.
Ottenne il Referendum, mantenne vivo l’interesse in campagna elettorale contemporaneamente all’azione autonoma di DP, PR e del PCI, protestò vivamente per il carattere consultivo datogli dall’Amministrazione Comunale e, soprattutto, per la sua non coincidenza con le elezioni europee: FU QUESTA LA PRIMA MOSSA DI RIPENSAMENTO DELLA GIUNTA D.C., PER SABOTARE IL NO?
Non a caso il 24 GIUGNO 1984 al referendum tornò a votare, dopo una settimana dalle elezioni ‘Europee’, solo il 54% degli aventi diritto di voto.
Il 28 SETTEMBRE, con l’ulteriore coinvolgimento del PRI, del P.R. e della F.G. Repubblicana, dopo il voto a maggioranza del documento appresso riportato, il Comitato ha ripreso l’iniziativa preoccupato del silenzio della Giunta DC sugli impegni presi in Consiglio Comunale nell’agosto scorso, per l’attuazione della volontà popolare: IL 74% DEI VOTANTI SI ESPRESSE CONTRO LA PERMANENZA DEL POLIGONO DI TIRO.
L’iniziativa del Comitato si sta svolgendo su tre obiettivi:
– pretendere dal Comune di Latina il rispetto degli impegni assunti;
– coinvolgimento dell’opinione pubblica più ampio, anche attraverso l’allestimento di una mostra itinerante nei quartieri, nelle scuole e nei luoghi di lavoro;
– impegnare anche il Parlamento, attraverso le forze politiche rappresentate nel Comitato, perché non rimanga ulteriormente svalutato il valore del Referendum popolare e perché sia eseguita la volontà popolare espressa.
A questo fine sarebbe utile un rapporto tra Comitato, collettivi studenteschi, comitati spontanei di quartiere e consigli di fabbrica o dei delegati.
Una prima occasione potrebbe scaturire dalla MOSTRA ITINERANTE IN ALLESTIMENTO: chi fosse interessato ad ospitarla può richiederla ai seguenti recapiti telefonici :
481526 (resp. del GIMCM) e 491973 (resp. WWF).
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Comune di latina
ordine del giorno sui poligoni di tiro
Il consiglio comunale di latina
Tenuto conto che domenica 24 giugno si è svolto a Latina il referendum consultivo promosso dal Comune di Latina sul problema della permanenza dei poligoni di tiro di Nettuno e Foceverde sul territorio del Comune di Latina;
che nella votazione 28.859 cittadini pari al 75, 05% dei votanti hanno dichiarato di “non volere che i poligoni di tiro di Nettuno e Foceverde rimangano nel territorio del Comune di Latina stante anche la prossimità della centrale nucleare di Borgo Sabotino”;
chiede che il governo assuma le decisioni conseguenti per dare una positiva risposta ad una così chiara manifestazione di volontà popolare valutando lo sproporzionato carico di servitù esistenti nel territorio comunale (super carcere, poligoni, campo profughi, centrali nucleari ecc.) e in particolare chiede:
1) al Ministro della Difesa di sottoporre alla Commissione paritetica regionale del Lazio per le servitù militari il quesito di procedere al riordinamento dei poligoni di tiro di Nettuno e di Foceverde dando esecuzione alle decisioni della Conferenza nazionale della Servitù Militare che impegnò il Governo a redistribuire sul territorio nazionale e a ridurre nella estensione e nel numero i poligoni e le aree addestrative della difesa in considerazione della ragioni di sicurezza che si verificano nel caso in parola, data la contiguità del territorio su cui si svolgono esercitazioni militari con quello nel quale insistono due centrali nucleari, con l’obiettivo prioritario di superare il poligono di Foceverde;
2) al Ministro della protezione Civile di porre allo studio, nelle more di quanto previsto al punto 1), nel quadro della previsione dei rischi emergenti e delle necessarie misure prevenzione, la proposta di interporre tra l’area interessata dalle predette centrali e le zone di dislocazione degli impianti militari e delle esercitazioni a fuoco, sufficienti e convenienti fasce territoriali di neutralizzazione, di profondità congrua, come previsto nel documento del luglio 1977 del C.N.E.N., Direzione centrale sicurezza nucleare e protezione sanitaria intitolato “Requisiti e criteri di scelta del siti suscettibili di insediamento di centrali e impianti nucleari” in cui si legge omissis/ …si possono assumere le seguenti distanze di sicurezza…omissis, 8 km., di norma, dai confini dei poligoni di tiro zone di prova o esercitazioni militari di rilevante importanza e zone comunque soggette a vincoli di servitù non eliminabili… omissis;
3) al Ministero dei beni Culturali di assicurare la protezione dell’ambiente interessato dai poligoni e dalle centrali menzionate e, data la presenza sul posto del Parco Nazionale del Circeo confinanti con gli impianti in questione, di estendere sia i confini del Parco stesso, sia l’autorità dello ente di gestione al territorio ora gravato di servitù ivi compreso il bene storico archeologico di Torre Astura nel rispetto delle previsioni di piano regolatore che nel territorio prevede la totale inedificabilità;
4) alla Regione Lazio di promuovere nei confronti dei predetti ministri tutte le iniziative necessarie di conseguire gli obiettivi auspicati dai cittadini di Latina e rientranti nel concetto di equilibrata fruizione del territorio e di emanare i provvedimenti per la salvaguardia del territorio stesso e per consentire la pubblica fruibilità;
5) delega la Giunta a preparare gli incontri con le predette autorità per avviare a rapida soluzione lo scottante problema oggetto del referendum.
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II Messaggero / Venerdì 26 Ottobre 1984
Cronaca di Latina
Col Comitato ambiente
Poligono: incontro al Comune
Il comitato per la tutela della costa a del territorio ha chiesto un incontro al sindaco ed alla giunta per risollevare il problema del poligono militare di Foceverde, alla luce dei risultati del referendum del 18 ottobre scorso (??). La decisione è il risultato, di un’assemblea che diversi gruppi di base ed associazioni naturalistiche hanno tenuto al Consorzio per i Servizi Culturali proprio per concretare un’azione di stimolo nei confronti del Comune, accusato di inerzia o di disinteresse e, in definitiva, di non tener conto delle indicazioni emerse dal voto della gente.
La situazione, afferma il comitato, è ancora quella del mese di agosto: non si sa se e quando l’area verrà liberata dai militari; non si conoscono le iniziative che il Comune intende prendere per acquisire l’attuale poligono; nessuna indicazione è emersa sulla futura destinazione del comprensorio, una volta che i cannoni saranno stati sloggiati.
Dall’incontro con sindaco e giunta arriveranno chiarimenti a indicazioni concrete? Nan sono in molti a crederlo. In ogni caso il comitato vuol fare di quella riunione il punto di partenza per un’azione su tre diversi livelli:
– mantenere vivo il problema del poligono e coinvolgere la gente su di esso per una partecipazione più viva.
– impegnare il sindaco ad un incontro con la città ed i ministeri interessati.
– chiedere incontri diretti con i gruppi parlamentari.
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Al Sindaco del Comune di Latina
Il 26 ottobre scorso una delegazione del Comitato per la tutela della costa e del territorio si incontrò con Lei per proporre e discutere le iniziative necessarie nei confronti del Governo per dar seguito ai risultati del referendum sulla compatibilità tra poligoni di tiro e centrale nucleare tenutosi il 24 giugno scorso.
In particolare in tale riunione il Comitato avanzò la proposta di convocare una riunione straordinaria del Consiglio comunale, con la presenza delle forze sociali, politiche e culturali della città, dei gruppi di base e delle associazioni naturalistiche ed ecologiche che si sono impegnate su questo tema, a cui garantire la partecipazione dei rappresentanti dei Ministeri competenti (Difesa, Protezione Civile, Ambiente). Tale riunione avrebbe dovuto avere il compito di fare il punto della situazione e ottenere precisi impegni sulla volontà del Governo di rispondere positivamente alla richiesta, così chiaramente avanzata dai cittadini di Latina, di togliere i poligoni di Nettuno e di Foceverde dal litorale pontino.
Nella stessa riunione, Ella si impegnò a valutare l’iniziativa (o altre di tipo analogo) e a prendere una decisione ufficiale, previo un nuovo confronto con il Comitato, entro 15 giorni.
E’ passato ormai quasi un mese, ma non abbiamo avuta comunicazione alcuna, né risulta che, a prescindere dall’informazione al Comitato, la Giunta abbia assunto iniziative.
Le scriviamo dunque per sollecitare il rispetto dell’impegno assunto.
Sappiamo che in questo momento incombono molti impegni dal punto di vista politico-amministrativo, ma non vorremmo davvero interpretare questo silenzio come una nuova prova di quella sottovalutazione del problema che già tante negative conseguenze ha determinato per Latina.
Sicuri che vorrà essere sensibile al nostro richiamo, Le inviamo distinti saluti.
Il Comitato per la tutela della costa e del territorio
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Ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari della DC, PCI, PSDI, PLI, DP, PR, Sinistra Indipendente.
Il 24 giugno scorso si è svolto a Latina un referendum popolare indetto dal Comune sul problema delle compatibilità dell’esistenza sul litorale pontino dei poligoni di tiro di Nettuno e di Foceverde e della Centrale nucleare di Sabotino.
La larghissima maggioranza dei cittadini si è espressa per l’allontanamento dei poligoni di tiro. E del resto l’attuale situazione (compresenza a poche centinaia di metri di poligoni di tiro e di centrale nucleare) contrasta con le stesse normative fissate dall’ENEA in termini di distanza tra strutture del tipo in questione
Dopo il referendum il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno, inviato al Ministeri della Difesa, della Protezione Civile e dell’Ambiente, in cui si chiede di prendere atto dei risultati del referendum e di procedere all’allontanamento del suddetti poligoni di tiro.
Allo stesso fine sono state presentate varie interrogazioni parlamentari prima e dopo lo svolgimento del referendum. Nonostante questi atti però nessuna risposta ufficiale o atto concreto è venuto dai Ministeri competenti…
Ci rivolgiamo dunque alla S.V. per chiedere un incontro con il Comitato per la tutela della costa e del territorio (costituito da forze politiche, gruppi di base ed associazioni naturalistiche del Comune di Latina) per conoscere le vostre posizioni sul problema e chiedere il vostro contributo alla soluzione dello stesso.
Vi saremmo dunque infinitamente grati se voleste fissare un incontro con il nostro Comitato scrivendo direttamente al Comitato per la tutela della costa e del territorio c/o Consorzio per i Servizi Culturali, via Oberdan 4 Latina, o prendendo contatti con il Comitato attraverso le Federazioni locali dei vostri Partiti.
Ringraziandovi per l’attenzione, Vi inviamo distinti saluti.
Il Comitato per la tutela della costa e del territorio
Latina, 12 novembre 1984