Visto che le fonti rinnovabili ci fanno risparmiare soldi, perché non utilizzare questi risparmi per iniziative senza scopo di lucro? E magari a vantaggio di chi non può permettersi di installare dei pannelli fotovoltaici sul tetto della propria casa, semplicemente perché una casa non ce l’ha? E magari per dare un’alternativa di investimento a chi non intende più finanziare l’energia sporca che alterando il clima del nostro pianeta? Questa idea geniale e allo stesso tempo rivoluzionaria è venuta in mente all’organizzazione californiana non profit RE-volv che è impegnata nel settore della solidarietà e della giustizia sociale in America (https://re-volv.org/). Riflettendo su come continuare a finanziare le proprie iniziative (eterno dilemma di tutte le associazioni di volontariato di questo mondo) i responsabili dell’organizzazione hanno valutato che il passaggio all’energia solare permette di ridurre il costo delle bollette energetiche di circa il 15% al mese ed avere i tassi bloccati per 20 anni: il periodo medio per l’ammortamento del costo di installazione che copre anche le garanzie assicurative e le operazioni di manutenzione. Inoltre si pagano anche meno tasse per la realizzazione degli impianti grazie ai crediti d’imposta e ad altri incentivi disponibili a livello federale e statale.
Poi quelli di Re-volv hanno verificato che negli Stati Uniti ci sono oltre un milione e mezzo di organizzazioni non profit che, a loro volta, risparmiando denaro possono, da un lato aiutare e servire meglio le loro comunità, mentre dall’altro reinvestire in ulteriori progetti solari. In questo secondo caso è stato messo a punto un fondo rotativo unico nel suo genere, il Solar Seed Fund (il fondo del seme solare), che permette di finanziare costantemente ulteriori progetti. A completare il tutto ci sono anche gli incentivi fiscali, generalmente sotto forma di crediti d’imposta sulle energie rinnovabili, che consentono ulteriori risparmi e riduzioni dei costi complessivi. A regolare il tutto ci sono dei contratti di locazione degli immobili dove vengono installati i pannelli solari (che non necessariamente devono essere di proprietà) che vengono stipulati tra l’associazione non profit e l’organizzazione Re-volv.
I canoni di locazione cosi vengono continuamente reinvestiti nel Solar Seed Fund. Ogni organizzazione aiuta altre 2-3 organizzazioni non profit a passare al solare attraverso il modello finanziario “pay-it-forward” (“lo paghi più in là nel tempo”). Le sovvenzioni federali/statali recuperabili consentono alle organizzazioni non profit di ricevere finanziamenti sotto forma di prestito da investitori privati e fondazioni, dove l’organizzazione no profit stessa utilizza questi fondi per promuovere la propria missione. Al termine del periodo di prestito, l’organizzazione non profit rimborsa gli investitori privati, più una piccola commissione di interesse. L’investitore può quindi reinvestire quel capitale in altre organizzazioni non profit. Dal suo sito Internet Re-volv spiega che con queste sovvenzioni recuperabili le stesse organizzazioni no profit fanno crescere rapidamente i loro programmi, inclusa la fornitura di fondi, ad esempio, per una nuova banca alimentare o per espandere gli obiettivi dell’organizzazione no profit, come il finanziamento della ricerca per un nuovo vaccino. RE-volv sta lanciando la sua prima sovvenzione recuperabile per espandere il solare alle organizzazioni non profit in tutto il paese. L’idea rivoluzionaria è in piedi da10 anni ormai e di comprovato successo di RE-volv e i numeri parlano da soli.
Fino ad oggi sono stati finanziati 43 i progetti solari senza scopo di lucro. L’investimento è stato di 10 milioni di dollari che hanno generato un risparmio, tra riduzioni di bollette e incentivi, di 18,7 milioni di dollari: un rendimento che neppure la più spregiudicata delle banche dedite alla speculazione finanziaria mondiale potrebbe attendersi. Gli impianti solari installati generano in totale 3,3 megawatt, i membri delle comunità coinvolte sono oltre 57mila e le tonnellate di CO2 risparmiata fino ad oggi sono 90.500.
A titolo di esempio riportiamo l’esperienza dell’organizzazione senza scopo si lucro “Augusta Communities LLC”, che offre opportunità abitative a prezzi accessibili a famiglie con reddito medio-basso. Una di queste comunità abitative è Villa del Arroyo che si trova nella città di Montclair, nel sud della California, che dispone di 240 spazi per l’installazione degli impianti solari ed ospita oltre 590 residenti. Di questi, il 17% sono bambini e il 24% sono anziani. L’organizzazione è impegnata ad aiutare i residenti a migliorare la loro qualità della vita e a costruire una comunità offrendo molte attività e programmi gratuiti ai giovani del luogo, inclusi pacchetti di attività estive e invernali, omaggi di materiale scolastico e un programma di borse di studio universitarie per i diplomati delle scuole superiori. Nella proprietà è disponibile anche un orto comunitario dove i membri della comunità possono piantare verdure ed erbe aromatiche. Altri servizi comunitari offerti da Villa del Arroyo includono una piccola biblioteca gratuita dove i residenti possono scambiare libri.
Con il contratto stipulato con Re-volv Villa del Arroyo risparmierà complessivamente 4,6milioni di dollari sulle bollette dell’elettricità durante il periodo di vita dell’impianto solare. Con questi risparmi, Villa del Arroyo potrà reinvestire in numerosi programmi, servizi e progetti per i giovani per i residenti della loro comunità. Passando alle energie rinnovabili, Villa del Arroyo eliminerà anche l’emissione di più di 15,44 milioni di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera, che equivale a piantare quasi 45.700 ettari di alberi. Ecco perché questa idea è veramente geniale e rivoluzionaria.