I pipistrelli sono molto ghiotti di zanzare e di altri insetti vettori di malattie infettive e per questo gli antichi egizi li appendevano sopra le porte delle loro case. Erano convinti che questi mammiferi alati avessero il potere di prevenire i rischi delle infezioni e in buona parte, come oggi sappiamo, era una convinzione esatta. I pipistrelli godevano di buona reputazione anche nei tempi recenti (leggi anche su questo sito: I nostri amici pipistrelli), e anche se sono caduti in disgrazia recentemente perché accusati di aver trasmesso il coronavirus all’uomo, continuano a prestare instancabilmente i loro servizi ecosistemici di cui, anche non ci facciamo caso, beneficiamo tutti noi. Ci aiutano non solo cibandosi di insetti, permettendo cosi di ridurre l’uso di pesticidi in agricoltura, ma anche con l’impollinazione di oltre 300 specie di frutta e con le loro deiezioni, che risultano essere un ottimo fertilizzante. I pipistrelli e le zanzare però hanno anche caratteristiche naturali che solo recentemente si stanno rivelando molto importanti, proprio per prevenire e curare le persone dal Covid 19, che vanno ad aggiungersi ai tantissimi progressi già avvenuti nel settore sanitario copiando semplicemente ciò che avviene in natura.
Recentemente gli scienziati hanno scoperto che i pipistrelli dispongono di un “super sistema immunitario” che si attiva automaticamente in caso di attacco dei virus, con una doppia strategia che permette loro di sopravvivere e di guarire. In pratica le difese di questi volativi producono contemporaneamente una forte risposta antivirale da un lato e mettono sotto controllo le infiammazioni dall’altro. Come avviene nella maggior parte dei mammiferi che subiscono l’attacco di un virus, anche le cellule dei pipistrelli rilasciano una particolare proteina, la citochina, sotto forma di risposta antivirale. Questa risposta ha l’obiettivo di bloccare la riproduzione di un virus “normale” e la sua diffusione alle altre cellule del corpo; viene accompagnata di solito anche da infiammazioni che provocano la febbre nel soggetto colpito. I coronavirus però sono più furbi perché nell’uomo riescono ad eludere questa risposta antivirale e quando inizia la risposta infiammatoria mandano fuori controllo il sistema immunitario con la cosiddetta “tempesta di citochine”. L’effetto è che l’infiammazione può danneggiare gravemente gli organi (polmoni in particolare) e provocare la morte del soggetto colpito. Nei pipistrelli invece questo non avviene. Le loro cellule riescono a mantenere alti livelli di interferoni, un tipo di citochina, in modo da produrre un attacco antivirale efficace, che allo stesso non induce una infiammazione incontrollata. Ma la ricerca è andata anche oltre.
Quando i pipistrelli sono sottoposti a stress, per esempio con la deforestazione e la modifica dei loro habitat che determina la scomparsa del loro cibo, la loro risposta antivirale si indebolisce. Ed aumentando lo stress la risposta diventa sempre più debole. Se passaggio c’è stato del Covid 19 dai pipistrelli all’uomo, è perché è stato indebolito il loro “super sistema immunitario” e non per altro. La strada comunque è tracciata e potrebbe portare a delle terapie che smorzano per via naturale la risposta infiammatoria nell’uomo, sia in caso di coronavirus che di altre malattie infettive. Quello che gli antichi egizi, in buona sostanza, avevano già capito.
Altri scienziati inoltre hanno cercato di copiare, riuscendoci, la proboscide di una zanzara per ottenere l’ago di una siringa che non provoca dolore. Sono partiti da una semplice considerazione: come mai ci accorgiamo che una zanzara ci sta pungendo solo quando cerca di succiarci il sangue e non prima? In molti insetti la proboscide è sostanzialmente un organo molto allungato che è costituito dalla fusione delle due mascelle. Negli insetti impollinatori serve ad aspirare il polline, mentre le zanzare la usano per succiare il sangue. Gli scienziati sono riusciti ad ottenere un’applicazione medica pratica, prima con un ago di silicio inciso elettronicamente, che ha una punta tridimensionale tagliente e la superficie molto liscia. Poi è stato sviluppato anche un ago in polimero biodegradabile con punta tridimensionale affilata. In pratica il dispositivo medico è composto da tre aghi combinati che comprendono un ago centrale dritto e due aghi esterni frastagliati e che vengono fabbricati imitando esattamente un labbro e le due mascelle della zanzara. E’ stato dimostrato sperimentalmente che movimento cooperativo dei tre aghi determina l’assenza di dolore quando vengono inseriti nel corpo umano.
C’è poi da considerare un’innovativa tecnologia fisica antibatterica e antivegetativa basata su quanto avviene con la pelle degli squali. Qualcuno si è messo a studiare dopo aver notato che, rispetto ad altre creature marine, gli squali mantengono sempre una pelle liscia e senza macchie. Questo avviene perché la pelle è composta da milioni di micro piastre ordinate in modo unico, che impediscono ai batteri di aderire. Ispirandosi a questi modelli è stata realizzata la tecnologia ” Sharklet” che, alterando la struttura delle superficie degli oggetti impedisce ai microbi di aderirvi. Può essere usata al posto dei disinfettanti chimici per le sanificazioni (anche contro il Covid 19) e protegge le persone anche dalle infezioni batteriche. Di conseguenza è un’ottima risposta anche a quei casi di resistenza dei patogeni ai trattamenti farmaceutici (in forte aumento negli ultimi anni): i cosiddetti “superbatteri”. Questa tecnologia cambia solo la struttura della superficie di un prodotto piuttosto che il materiale stesso, quindi il processo di produzione di sicurezza già esistente non ha bisogno di essere verificato di nuovo. Sharklet è compatibile con vari processi di produzione veloci e a basso costo, come lo stampaggio a iniezione, la fusione, l’estrusione, ecc. La tecnologia è particolarmente adatta per i dispositivi medici e i prodotti di consumo, specialmente quelli con un contatto frequente e diretto con le mani. Guanti e mascherine in primo luogo, ma anche per gli zaini dei bambini, le valigie da viaggio e persino sui tappetini per lo yoga.
Tutte cose già “inventate” dai processi naturali. E la natura, per nostra fortuna, non è brevettabile.
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